Storia e significato dei 3 cori inglesi più famosi
Ora tutti amiamo la Premier League per vari motivi. Ci piace guardare le partite, magari scommettere sulla nostra squadra preferita utilizzando offerte come la Unibet boonuskood 2023 e, ovviamente, cantare le canzoni. Si sa che i tifosi inglesi sono tra i più accesi del mondo e i loro cori rispecchiano perfettamente il loro attaccamento alla squadra e alla città. Ogni team inglese ha il proprio inno di riferimento che viene cantato a squarciagola durante ogni partita. Ogni coro ha il suo significato e la sua particolare origine.
Ecco la storia e il significato dei 3 cori più famosi della Premiership:
- “Glory Glory” – Manchester United
L’atmosfera allo Stadio Old Trafford durante le partite dei Red Devils non sarebbe la stessa se non ci fosse il coro “Glory, Glory man united” cantato dai migliaia di tifosi del Manchester United. La storia di questo inno è molto particolare. Inizialmente si dice che venisse usato dalla squadra degli Hibs e poi dai tifosi dello Spurs. Solo in un secondo momento è diventata la canzone di riferimento dei “diavoli rossi”. Forse pochi sanno però che “Glory Glory”, prima di essere associata alla tifoseria dello United, era una canzone molto popolare in Inghilterra cantata in ambiti molto diversi.
Il celebre ritornello “Glory, glory Man United” deriverebbe da due canzoni diverse: “The battle hymn of the Republic”-un brano relativo al periodo della Guerra Civile americana– e “Glory, glory Hallelujah” una canzone di genere gospel cantata nelle chiese statunitensi e portata in auge da una cover di Elvis Presley.
- “You’ll Never Walk Alone”- Liverpool
Ci sono canzoni che più che semplici inni di calcio sono dei veri e propri capolavori musicali, i cui testi e le cui melodie vanno ben oltre il mondo del pallone. È il caso di “you’ll never walk alone” canzone manifesto della tifoseria del Liverpool.
Questa canzone è nata nel 1945 a New York, dalla collaborazione tra il paroliere e drammaturgo Oscar Hammerstein ed il musicista Richard Rodgers. Il brano faceva parte del musical “Carousel” e negli anni venne cantato da numerosi artisti, inclusi Elvis Presley, Johnny Cash e Frank Sinatra. Nel 1963 il gruppo di Liverpool “Gerry and The Pacemakers” decise di inciderne una cover: la loro versione di “you’ll never walk alone” restò al primo posto della classifica inglese per 4 settimane, superando perfino i Beatles. Si dice che non appena il Presidente dei Reds sentì la canzone se ne innamorò tanto da chiedere che venisse suonata allo stadio. Il resto è leggenda!
- “I’m forever blowing bubbles”- West Ham London
La squadra del West Ham nel Nord di Londra vanta tifosi e simpatizzanti illustri come Katy Perry e perfino Barack Obama. Gli “Hammers” ossia i “Martelli” sono da sempre visti come i rappresentanti della classe media operaia londinese. Non a caso il simbolo del quartiere e della squadra è proprio quello di due martelli incrociati a simboleggiare la “working class” dell’epoca industriale. Il coro “I’m forever blowing bubbles” deriva da un brano dei primi del ‘900 scritto in America da John Kellette e parole di Jaan Kenbrovin. Il brano venne utilizzato nel 1919 nel musical “The Passing Show” in cui recitava anche Fred Astaire e nella prima metà del ‘900 spopolò anche in Inghilterra dove venne usato come jingle per una pubblicità di saponi.
Da lì a poco il brano iniziò ad essere adottato dalla squadra inglese e ancora oggi, quando i calciatori scendono in campo, migliaia di bolle di sapone vengono soffiate in aria, mentre lo stadio incora “I’m forever blowing bubbles”.